Un’alleanza tra Toscana e Campania per rilanciare il Sistema Italia nel settore delle pelli. Lo propone Leonardo Volpi, presidente del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale, nella newsletter della SSIP. La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti (SSIP), Organismo di Ricerca Nazionale delle Camere di Commercio di Napoli, Pisa e Vicenza, che ha la sede operativa presso la ex Olivetti di Pozzuoli ha aperto una riflessione con il Consorzio che “norma, tutela e garantisce la produzione di pelle conciata al vegetale in Toscana tramite il marchio di prodotto Pelle Conciata al Vegetale in Toscana”.

«Il mio obiettivo come nuovo Presidente sarà quello di portare avanti il progetto di promozione e di internazionalizzazione della pelle conciata al vegetale, intrapreso negli anni: questo sarà possibile soltanto attraverso il lavoro di squadra di tutto il Consiglio e degli associati», spiega Volpi. «Siamo impegnati per la partita della internazionalizzazione da sempre. Ma tutto funziona se assicuriamo ricerca, innovazione e formazione. Ed in questa fase, sopratutto sulla formazione, abbiamo dovuto ripensare le nostre attività. Abbiamo puntato sul web, sui social, sulle nuove tecniche che garantiscono incontri e riflessioni non in presenza. Con la formazione on Line abbiamo risolto tanti problemi e continuato a tutelare, in Italia e nel Mondo, la qualità del prodotto», prosegue il presidente del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale.

«Formiamo i lavoratori, i giovani per preparali al mercato del lavoro, lo facciamo affinché riconoscano il prodotto, la qualità, le applicazioni. Serve alle imprese, serve ai clienti» spiega ancora Volpi, con riferimento alla formazione rivolta agli studenti delle scuole di moda e design che saranno nel mondo del lavoro nei prossimi anni. «Per i lavoratori attuali il grosso lo fa PoTeCo». Per il presidente del Consorzio l’obiettivo è «ripartire, per tornare ad essere protagonisti nel Mondo, da Tokyo alla intera Corea, alla Cina. Senza dimenticare il mercato americano e puntano sul Made in Toscany. Siamo guidati dal Made in Italy, per carità è la cornice, ma la nostra terra ha un primato mondiale sul tema» ma basterebbe veder «riconosciuto di più e meglio quello che facciamo, i nostri valori. Sulla sostenibilità, ad esempio, da anni seguiamo protocolli moderni ed efficienti. Facciamo, al netto di certificazioni e riconoscimenti burocratici, cose notevoli. Dal riciclo dei prodotti, dai recuperi di fanghi e grasso siamo all’avanguardia. Dobbiamo fare in più per comunicarlo ma ci va riconosciuto». Nella parte finale della riflessione una considerazione sulla collaborazione con la SSIP, definita «preziosa. Con gli uffici ed il personale di Santa Croce sull’Arno collaboriamo. Sulle analisi e sui controlli la qualità e la professionalità del loro personale sono garanzia».
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