Riparto equo per le Comunità Montane, la Terminio Cervialto apre la vertenza in Campania

Il Consiglio Generale chiede all’UNCEM criteri di estensione territoriale e popolazione di ciascuna comunità montana come elementi determinanti nella distribuzione delle risorse

Comunità Montana Terminio Cervialto,

Si è riunito lo scorso 26 ottobre il Consiglio Generale della Comunità Montana Terminio Cervialto per discutere il tema della ripartizione dei fondi regionali destinati alle comunità montane, con particolare attenzione agli enti locali e alla forestazione. Il Consiglio ha espresso una posizione netta e univoca, sottolineando la necessità che l’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) sostenga i criteri di estensione territoriale e popolazione di ciascuna comunità montana come elementi determinanti nella distribuzione delle risorse.

Teodoro Boccuzzi

Lo si apprende da una nota. Il Consiglio ha evidenziato come “la scelta di parametri basati sull’estensione territoriale e sulla popolazione non è solo equa ma risponde alle esigenze concrete delle nostre comunità”. “L’adozione di tali criteri – hanno sottolineato i consiglieri – consentirebbe di distribuire in modo più giusto e coerente le risorse, tenendo conto della complessità gestionale e delle reali necessità dei territori montani.” L’assise si è detta pronta a spendersi affinché «la proposta votata oggi venga sostenuta da tutte le comunità montane della Campania, con l’obiettivo di garantire uno sviluppo omogeneo e duraturo per le nostre aree». Il Presidente Teodoro Boccuzzi a margine della seduta ha sottolineato che “le comunità montane rivestono un ruolo cruciale nella gestione e nello sviluppo delle aree interne, spesso caratterizzate da fragilità economiche, infrastrutturali e ambientali. In un contesto segnato dallo spopolamento e dalla marginalizzazione di molti centri montani, le nostre Comunità fungono da ponte tra le esigenze delle popolazioni locali e le istituzioni regionali. A noi il compito di assicurare questa azione che è importante per garantire un equilibrio tra il rispetto dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali, oltre che per promuovere uno sviluppo inclusivo che coinvolga tutte le aree della Campania».


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