Alla manifestazione che accompagnerà lo sciopero nazionale del gruppo Stellantis parteciperà a Pratola Serra anche il Sindaco di Avellino, Laura Nargi. Il sit-in di protesta si terrà domani alle ore 10, davanti alla Prefettura di Avellino. Lo rende noto un comunicato congiunto delle sigle Fismic-Uglm-Aqcf. Anche il sindacato autonomo aderisce alla protesta che vede allineate le forze confederali. La manifestazione si terrà il 18 ottobre ad Avellino in contemporanea con Torino, Cassino, Napoli, Melfi, Bari e Val di Sangro (Atessa). «Nonostante le novità e le rassicurazioni sulla gestione del piano industriale per l’Italia anche Avellino parteciperà allo sciopero nazionale del gruppo Stellantis» con «una manifestazione davanti alla Prefettura di Avellino, dove sarà allestito un presidio sindacale alle ore 10», si legge. Una delegazione delle tre sigle sindacali sarà ricevuta dal Prefetto di Avellino, Rossana Riflesso, a cui sarà consegnato un documento unitario da far arrivare al Governo.
FIOM: URGENTE CONFRONTO TRA STELLANTIS E ORGANIZZAZIONI SINDACALI CON IL GOVERNO. Nel frattempo, la Fiom Cgil chiede la convocazione a Palazzo Chigi di un confronto con tra Governo, Stellantis e organizzazioni sindacali. «L’audizione dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, alle Commissioni Attività produttive e Industria di Camera e Senato conferma e rafforza le ragioni dello sciopero unitario del 18 ottobre con manifestazione nazionale a Roma dei lavoratori di Stellantis e del settore automotive. Non è emersa nessuna novità sulle politiche industriali del gruppo in Italia in grado di rilanciare produzione, ricerca e sviluppo e occupazione», ha dichiarato in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità. «L’amministratore delegato ha addossato tutta la responsabilità della crisi delle vendite al quadro legislativo europeo, che pure ha le sue responsabilità, e ha chiesto ancora una volta la richiesta di ulteriori incentivi per sostenere la domanda di auto elettriche. Per la Fiom-Cgil bisogna invece intervenire sull’offerta, perché a fronte degli incentivi di 950 milioni di euro già utilizzati per gli ecobonus, quest’anno produrremo meno di 300 mila autoveicoli e sta aumentando la cassa integrazione in tutti gli stabilimenti italiani. I soli incentivi non servono a risolvere la crisi del settore automotive in Italia, è necessario un piano straordinario per rilanciare il settore».
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