È stato aggiornato il Piano Regionale per i Rifiuti in Campania lo scorso 25 luglio dalla Giunta «per adempiere a quanto disposto dalle norme comunitarie, anche ai fini del superamento delle pendenze di cui alla Sentenza di Condanna della Corte di Giustizia Europea (del 16/07/2015 Procedura di infrazione n. 2007/2195 ex art. 260 del TFUE Rifiuti in Campania)», si legge in una nota diffusa dall’Osservatorio Regionale, l’ORGR. L’aggiornamento parte dall’analisi della situazione odierna (produzione e caratteristiche dei rifiuti
urbani con i diversi trend di raccolta differenziata negli Ambiti Territoriali Ottimali – ATO della Regione Campania, con una ricognizione degli impianti già esistenti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani) per poi esplicitare i programmi, le linee guida e i criteri di localizzazione degli impianti al servizio del ciclo integrato dei rifiuti.
IL MONITO DEL PRESIDENTE ORGR, ENZO DE LUCA: «GESTORI E IMPIANTI, TOCCA AI COMUNI E AGLI EDA». «Puntando sulla raccolta differenziata e sull’economia circolare, senza la previsione di ulteriori impianti di termovalorizzazione –oltre a quello operante ad Acerra – l’Aggiornamento conferma nella attuale cornice
normativa, territoriale e socioeconomica, l’obiettivo di creare un sistema efficiente, superare le sanzioni europee e raggiungere l’autosufficienza regionale», commenta il sen. Enzo De Luca, Presidente dell’Osservatorio sulla Gestione dei Rifiuti in Campania. «Si tratta di un passaggio cruciale per il territorio regionale che, esattamente dopo nove anni dalla condanna europea dell’Italia per la crisi dello smaltimento dei rifiuti avvenuta tra il 2008 e il 2009, oggi grazie al Presidente Vincenzo De Luca e al Vice Presidente con delega all’Ambiente Fulvio Bonavitacola, vede la soluzione definitiva ormai prossima», sottolinea il sen. De Luca. «L’Aggiornamento del Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani in Campania consente di completare l’importante e complesso lavoro di riforma, riorganizzazione e riassetto del settore, iniziato con l’entrata in vigore della Legge Regionale 26 maggio 2016, numero 14, recante ‘Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti e dell’economia circolare’, che ha consentito la pianificazione di un sostenibile ciclo dei rifiuti, articolato su un Piano regionale di gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani (PRGRU), su un Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali (PRGRS) e su un Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate (PRB)», prosegue il Presidente dell’ORGR, che ricorda il contributo prezioso dato dall’Osservatorio alla riorganizzazione del ciclo integrato in questi anni. «Portando a termine il riordino del sistema di calcolo della raccolta differenziata, con l’introduzione dell’applicativo O.R.SO, in questi anni l’ORGR ha consentito alla Regione Campania di entrare nell’anagrafe nazionale dei rifiuti, condizione fondamentale per ottenere con la univoctà dei dati la massima trasparenza nel ciclo ambientale», ricorda De Luca, che richiama al massimo senso di responsabilità gli attori principali di questa fase della riforma, i Sindaci. «Non è più rinviabile per le autonomie locali agire», spiega. «Operando nella forma associata degli Enti d’Ambito, sono chiamati a scegliere i gestori sui territori, ma anche a dare impulso ai programmi realizzativi degli impianti necessari a rendere la Campania un riferimento nazionale nella transizione ecologica anche nel campo.
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