«Mentre Iveco apre a Foggia la IIA frena a Flumeri». È l’allarme lanciato dal Direttivo della Fismic/Confsal, che si è riunito questa mattina in Valle Ufita per analizzare l’attuale situazione produttiva e occupazionale, dopo la decisione della ricapitalizzazione fatta dai soci un mese fa.

«La fabbrica è ripartita, però lo scossone che tutti auspicavamo si è visto poco», dichiara il segretario generale Giuseppe Zaolino, che esibisce le cifre. «Nei primi tre mesi del 2023 sono stati prodotti meno di 30 autobus. Se il trend dovesse continuare così ci vorranno 7 anni per smaltire le commesse in portafoglio», osserva. «Abbiamo bisogno di chiarezza sulla prospettiva, perchè mancano le decisioni importanti come il riassetto societario ed il piano industriale per la produzione di serie», l’unica condizione che «consentirebbe di riportare la società almeno in pareggio. La montagna di debiti accumulati negli ultimi tre anni sono un fardello che condiziona e condizionerà il rilancio della società». Se a tutto questo, conclude Zaolino, «aggiungiamo la prossima apertura dello stabilimento Iveco di Foggia, pronto a sfornare autobus elettrici in grado di inondare il mercato italiano, la nostra preoccupazione è più che giustificata. C’è la necessità che il Ministero dica con chiarezza quale deve essere il futuro di IIA. Perdere altro tempo aggraverebbe l’attuale situazione economica e rischierebbe di vanificare il possibile rilancio».
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