Il Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia ha deciso all’unanimità di rinviare l’Assemblea già programmata nei giorni 23 e 24 febbraio scorsi. Attraverso una nota, il Presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia, Stefano Di Marzo, «in relazione alla sopravvenuta necessità di annullare la seduta assembleare rende noti gli esiti della seduta del Consiglio di Amministrazione del 28 febbraio 2022», si legge nel comunicato. Di Marzo sottolinea che la decisione del rinvio è stata dettata alle due liste da ragioni di prudenza strettamente connessa alla perdurante situazione di rischio sanitario. Di seguito lo stralcio della nota riferito alla comunicazione. Sono oltre 500 le aziende associate nel Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia.
Assemblea dei soci rinviata per decisione unanime del Cda
Nota di Stefano Di Marzo | Presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia

Il Consiglio di Amministrazione, presente nella quasi totalità dei suoi membri, all’unanimità ha preso atto della obiettiva, sopravvenuta impossibilità di tenere l’assemblea dei soci convocata per i giorni 23 e 24 febbraio, a causa della sopraggiunta comunicazione inviata dall’Ufficio Affari Generali della Provincia di Avellino, recapitata in data 23 febbraio u.s., con cui lo stesso ha reso noto che la capienza della Sala Grasso, di norma utilizzata per le sedute assembleari di questo Consorzio, a causa delle misure di contenimento della diffusione del contagio da COVID-19, sarebbe stata limitata a sole 15 (quindici) persone, vincolo che fino a quel momento non era stato reso noto nelle precedenti comunicazioni. Conseguentemente il Presidente si è visto costretto – a tutela dell’operato dell’intero Consiglio di Amministrazione – a disporre l’annullamento della seduta programmata, dettato unicamente da esigenze di prudenza, per evitare di esporre a rischi i Soci rispetto alla situazione sanitaria della pandemia da COVID-19, e a convocare in via d’urgenza una riunione del Consiglio di Amministrazione in data 28 febbraio, per addivenire alla definizione delle modalità di svolgimento dell’assemblea dei Soci e alla nuova convocazione della medesima. A tal proposito si sottolinea come la particolare numerosità della compagine dei soci (oltre 500 aziende), l’età avanzata di molti viticoltori (che impone una valutazione rafforzata dei rischi da assembramento), la difficoltà di organizzare una seduta assembleare a distanza con svariate centinaia di soci viticoltori con accesso limitato alle piattaforme tecnologiche di connessione da remoto, le complicazioni formali connesse all’elevato ricorso, nei giorni antecedenti all’assise, alla raccolta di deleghe presso i soci, hanno determinato condizioni tali da far prevedere un affluenza all’assemblea considerevolmente superiore rispetto agli standard delle precedenti sedute, i quali sarebbero stati, peraltro, comunque incompatibili con le norme restrittive comunicate dall’Ente a poche ore dall’adunanza dei Soci. Il Consiglio di Amministrazione, che – ricordiamo – vede la presenza di consiglieri facenti capo ad entrambe le liste presentate ai fini del rinnovo delle cariche direttive, ha dunque deliberato, all’unanimità, di procedere ad una esplorazione di soluzioni alternative, che è stata avviata con il contributo di tutti i consiglieri, e che porterà alla definizione di modalità e all’individuazione di spazi idonei a consentire ai soci la partecipazione nel rispetto delle norme di sicurezza e la più libera espressione della propria volontà, e alla conseguente convocazione di una nuova seduta assembleare.
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