L’opportunità di dotare i lavoratori di visiere al posto delle mascherine alla Sirpress è uno degli aspetti contenuti in una ricerca sanitaria promossa dal Gruppo Sira nello stabilimento di Nusco. Il sindacato Fismic Confsal ha annunciato che è stato conferito dall’azienda un incarico allo specialista in medicina del lavoro e tossicologia Armando Masucci ,che coordinerà la ricerca sulla sicurezza in fabbrica, nell’attuale contesto epidemiologico.

«Gli effetti collaterali dell’uso prolungato delle mascherine nei luoghi di lavoro è stato l’argomento discusso alla Sirpress di Nusco», riferisce il segretario sindacale Giuseppe Zaolino. «Dopo la firma del contratto di 2° livello, Gruppioni ha voluto investire sulla salute delle persone, mettendo in campo un grande esperto come il professore Masucci consulente di grandi gruppi nazionali e nostro comprovinciale», spiega Zaolino. «Valerio Gruppioni, presidente del gruppo Sira, ha presentato alle parti sociali il professore Armando Masucci docente universitario specialista in medicina del lavoro e tossicologia che assumerà l’incarico di coordinatore sanitario dell’intero gruppo. La prospettiva di visiere al posto delle mascherine alla Sirpress sarà vagliata sulla base di dati scientifici, quindi.

«UN PROGETTO PILOTA SULLA SICUREZZA NEGLI STABILIMENTI». Ne scaturisce «il progetto pilota per la salute e la sicurezza dei lavoratori presso la Sirpress», che «diventerà molto presto un caso di scuola adatto anche alle altre fabbriche», sottolinea il segretario di Fismic Confsal. «Si procederà con analisi specialistiche presso laboratori con attrezzature d’avanguardia per la individuazione dei metalli pesanti nel sangue e la sostituzione delle mascherine con le visiere per evitare ulteriori complicazioni».
«DA LUNEDÌ 28 GIUGNO VIA ALL’INDAGINE SANITARIA». Da lunedì 28 giugno, annuncia Zaolino, «il professore Masucci, incontrerà singolarmente tutti i lavoratori della Sirpress e sarà concordato un percorso di indagine sanitaria con alcune analisi molto innovative (linfociti e reticolociti) che daranno indicazioni precise sulla presenza o meno d’infiammazioni nell’organismo dei lavoratori». In definitiva, conclude l’esponente sindacale, «la ripresa e lo sviluppo si possono coniugare con la salute e la sicurezza dei lavoratori.E questo progetto pilota ne è esempio pratico».
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