Con la conferenza stampa di questa mattina il commissario provinciale Aldo Cennamo ha presentato il Pd irpino unito ad Avellino. Come ha avuto modo di rimarcare con i cronisti anche nelle dichiarazioni rese a margine, non si tratta di una convergenza assoluta, ma dell’unità democratica possibile per un partito plurale, nel quale la sintesi invariabilmente segue sempre ogni discussione, anche la più accesa, imponendo a chi si ritrova in minoranza di accettarne l’esito.

Il messaggio è stato indirizzato al deputato Umberto Del Basso De Caro, che per la seconda volta consecutiva dal 2019 sembra pronto a schierarsi contro il simbolo del partito che lo ha eletto nella lista proporzionale bloccata alle politiche del 2018. Ma a differenza di quanto avvenuto con le comunali, dove la sfida era tra il Pd e un blocco civico, stavolta i Democratici hanno nel mirino esclusivamente il Centrodestra di Stefano Caldoro e Matteo Salvini. Cennamo ha presentato il Pd irpino come la forza del Centrosinistra in grado di arginare le mire espansioniste dei nuovi populismi. Lo hanno rimarcato i vari interventi dei candidati, parsi sintonizzati in questa campagna elettorale, che ha «come primo obiettivo eleggere il Governatore Vincenzo De Luca, per costruire il futuro oltre i danni prodotti dall’emergenza coronavirus», ha spiegato per tutti la capolista Rosetta D’Amelio. La fotografia dei candidati sorridenti e solidali, proposta da Michelangelo Ciarcia al termine della conferenza stampa, ne è stata la dimostrazione plastica.

In via Tagliamento dopo un anno di commissariamento il Partito Democratico si prepara attraverso il passaggio del 20 e 21 settembre a mettere in campo il suo nuovo gruppo dirigente. Rosetta D’Amelio, Maurizio Petracca, Antonella Meninno e Michelangelo Ciarcia, citati in ordine di intervento, hanno ringraziato il Commissario Aldo Cennamo per il suo difficile lavoro in questa concitata fase che ha condotto alla formazione della lista, pronti in autunno al congresso che eleggerà il nuovo segretario. Si tratta di un passaggio già messo per iscritto da Zingaretti, che a luglio ha rinnovato il mandato al commissario provinciale per completare l’assise già iniziata con il tesseramento concluso a gennaio.
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