Test rapidi alla Fondazione Don Gnocchi per 130 operatori in un reparto che conta 111 ppsti letto. Si completa lo screening dell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi. Sono stati fatti nelle ultime ore 8 test rapidi a pazienti provenienti da altre strutture, ricoverate presso il polo riabilitativo. I test andranno a completare l’indagine epidemiologica avviata all’interno del Criscuoli, dove sono stati sottoposti a test sierologici 88 operatori del plesso. Adesso però con i test rapidi alla Fondazione Don Gnocchi, si entra nel vivo dell’indagine, in quanto la Fondazione occupa la grande parte dell’ospedale in termini di posti letto e operatori. Qui arrivano continuamente nuovi pazienti, connotando il polo come una “struttura dinamica”. La verifica del personale impegnato presso la Fondazione chiude la partita sul Criscuoli mira a garantirne la sicurezza al 100 per cento, per poi aprire la fase di riorganizzazione interna e attivazione del reparto Covid. A questo si aggiunge il completamento dei lavori del reparto di terapia intensiva nella piazzetta delle emergenze, con la possibile adozione della variante, che propone di costruire un ingresso esterno caratterizzato da un’ascensore accanto alla scala antincendio, e che collega l’unità operativa con i locali del centro per l’autismo.

UNITÀ MOBILI PER ASSISTERE I PAZIENTI NON OSPEDALIZZATI. “I malati Covid devono essere curati a casa, e sono partite anche le Unità Mobili che si prenderanno cura dei pazienti: accede al’ospedale solo chi necessita della terapia intensiva. sappiamo bene che non tutti i malati hanno la possibilità di isolarsi in casa, e tutte le ipotesi sono ancora in campo, fermo restando una valutazione sui tempi, sui costi e sull’efficacia degli interventi” spiega Frieri. “Dopo questa esperienza dovremo abituarci ad attrezzare una parte degli ospedali per questa patologia, e gli ospedali stessi non possono essere bloccati a causa di pazienti contagiosi affetti da una malattia virale; è necessario invece attrezzare percorsi specifici e ingressi separati, così come ha fatto il Cotugno di Napoli, oppure individuare altra struttura ospedaliera e destinarla specificatamente alla cura del Covid. E’ necessaria una rete ospedaliera che lavori in maniera sinergica e coordinata; solo così si potranno affrontare situazioni straordinarie. Al momento però, non ci resta che osservare l’evoluzione della malattia”.

AD ARIANO SI ATTENDE LA DECISIONE DELLA REGIONE CAMPANIA. “Aspettiamo il via libera dalla Regione per processare i tamponi ad Ariano, e ampliare al massimo le verifiche sul territorio” spiega Angelo Frieri direttore sanitario dei due presidi di Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi. “Per quanto riguarda la capacità di ricoveri, l’ospedale Frangipane al momento è sufficiente alla domanda, perchè l’organizzazione messa in campo nelle settimane precedenti sta dando i suoi frutti. Si continuano a registrare nuovi casi in Campania e in provincia, ma a livello nazionale registriamo un calo di tendenza. Speriamo che la primavera possa venirci incontro e aiutare una diminuzione dei casi” continua.
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