
Da Bisaccia 35 posti letto all’Asl, il sindaco annuncia che con l’Sps Di Guglielmo si è pronti a sostenere il Frangipane. La Struttura Polifunzionale per la Salute di Bisaccia offre 35 posti letto da destinare alle unità operative sacrificate alla fase emergenziale imposta dall’epidemia del Coronavirus. Nel sottoporre la capacità dell’ex ospedale Di Guglielmo, il sindaco Marcello Arminio puntualizza la disponibilità immediata di un plesso interamente riqualificato e dotato di tutti i dispositivi di sicurezza previsti dalle strutture sanitarie, “che non merita di essere trascurato in questo momento” come ha puntualizzato. Il sindaco resta in attesa di un responso da parte della Regione Campania prima e della direzione generale dell’Asl poi, in cui ha espressamente candidato il nosocomio a sostegno della crisi dei posti letto. “E’ chiaro che l’ospedale di Bisaccia serve alla comunità: la nostra attualmente è una realtà con 35 posti letto disponibili, e voglio sperare che venga presa in considerazione per dare una mano in questo momento” continua.

Il Di Guglielmo di Bisaccia viene proposto come destinazione dei pazienti ordinari, per cedere il posto ai pazienti affetti da Coronavirus che in questo momento si stanno dirottando verso Ariano Irpino. “Non c’è bisogno di costruire niente e a Bisaccia c’è già un investimento importante dello Stato pronto ad essere utilizzato per il bene comune. Sollecito continuamente gli addetti ai lavori e spero in una risposta positiva”. I 5 posti letto della Suap (i pazienti in coma) previsti presso la ex sala operatoria potrebbero aggiungersi infatti ai 20 posti letto della Rsa e ai 10 previsti per l’ospedale di comunità. “Tutti i colleghi sindaci del comprensorio sostengono questa opportunità, e c’è consapevolezza sul territorio della necessità che il Di Guglielmo faccia la sua parte. Diversamente, ognuno dovrà assumersi delle responsabilità” conclude Arminio. Anche grazie alla posizione strategica tra Ufita e Alta Irpinia, da Bisaccia 35 posti letto in più per il sistema sanitario irpino potrebbero alleggerire la pressione sul Frangipane e offrire margini anche per servizi non emergenziali.

I TIMORI AD ARIANO. Nell’Ariano giunta al nono giorno di quantena si guarda con preoccupazione al futuro dell’ospedale, i cui reparti oggi sono sacrificati per dare spazio all’emergenza. Ormai il quarto piano del plesso è interamente assegnato alla cura dei pazienti affetti da Covid-19. Il presidio arianese ha dovuto per questo azzerare il reparto di medicina generale, rinunciando anche a neurologia, per dedicare i 32 posti letto e i 6 di rianimazione alla cura del virus. I pazienti arrivano da tutta la Campania e in questo momento si avverte fra gli operatori sanitari una seria preoccupazione per il futuro delle specialità e delle funzioni previste ad Ariano dal piano ospedaliero. Il problema legato all’emergenza epidemiologica impone la precedenza e si sovvertono gli equilibri. Dalla giornata di domenica il neo reparto registrava già il tutto esaurito, e le numerose ambulanze giunte al Frangipane non hanno accettato altri pazienti, dirottando i ricoveri ad Avellino. L’ipotesi di ampliare i posti letto da dedicare al percorso Covid intanto, potrebbe farsi strada se i numeri dei contagi dovessero continuare a salire, anche nell’area del napoletano e da parte del personale si vive una pesante angoscia per la preoccupazione di non riuscire a fronteggiare la fase emergenziale, ma anche di non poter rispondere ad altre patologie. Basti pensare che sono state decretate già 2 settimane di sospensione dei ricoveri e degli interventi chirurgici in elezione e gli ospedali – non solo quello di Ariano – rischiano di trasformarsi in grandissimi “pronto soccorso epidemiologici”.

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