La Uil chiede di portare «avanti il lavoro protetto dal Covid-19» offrendo garanzie e tutele per tutte le categorie che continueranno o si fermeranno. Il segretario provinciale Luigi Simeone interviene per offrire l’assistenza del suo sindacato per le soluzioni. «Le sedi sindacali sono a disposizione e i nostri collaboratori sono sempre raggiungibili, anche fuori dagli orari di apertura al pubblico e possono operare anche a distanza. Continuiamo a essere vigili e presenti che ce la possiamo fare», scrive in un comunicato.

RIDURRE I PRESÌDI NON NECESSARI, ESTENDERE LE TUTELE. «In una situazione molto particolare, bisogna avere la lucidità di ‘garantire tutti’ e se è possibile anche con tempi diversi», perché «non si tratta di fare classifiche di chi è più esposto, perché lo siamo tutti allo stesso modo, ma per i Lavoratori che devono continuare a prestare la loro opera per attività che garantiscono la possibile prosecuzione della ‘quotidianità’ così trasformata dall’emergenza, riteniamo che si debbano trovare e garantire tutte le sicurezze». Per questo, avanti il lavoro protetto dal Covid-19. «Al di la delle buone iniziative legislative, occorre ridurre al minimo i presìdi non indispensabili, verificare in sede istituzionale la possibilità e l’opportunità della continuità produttiva ed eventuali rimodulazioni anche accedendo alle misure ordinarie e straordinarie di sostegno, provando a remare tutti dalla stessa parte, quella degli interessi collettivi». In questo senso, «l’estensione di alcuni ammortizzatori previsti dai DPCM potrebbero rispondere anche a crisi ancora irrisolte, provando a offrire qualche soluzione anche a chi non ne ha avute in questi mesi, e in tal senso molti lavoratori stanno chiedendo agli uffici di assistenza fiscale e patronato del Sindacato di poter attivare pratiche di sostegno, che ascoltano dai media, ma che purtroppo non sono sempre immediatamente applicabili, in attesa dei protocolli attuativi degli Enti preposti».
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