
Nel Piano per il Sud rientra tra le opere prioritarie la trasformazione del Raccordo Avellino-Salerno in autostrada, come estensione verso le Aree Interne (attraverso il capoluogo irpino) della A2 del Mediterraneo. Nel programma presentato a Gioia Tauro venerdì dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dai Ministro per il Sud e dell’Istruzione, Giuseppe Provenzano e Lucia Azzolina, è una delle sette viabilità dell’Anas da appaltare tra quest’anno e il 2021. Gli assi viari ritenuti strategici sono: il Collegamento viario Ragusa-Catania; la Strada statale 106 jonica; la SS 121 catanese; la SS 268 del Vesuvio; la SS 17 dell’Appennino abruzzese ed appulo-sannitico; la SS 16 adriatica; il Raccordo autostradale 02 Salerno-Avellino, si legge anche nelle slides presentate dal Governo (sotto è riprodotta quella riferita ai progetti 2020-21 dell’Anas.

RACCORDO AVELLINO-SALERNO, IL PROGETTO DI TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA. Il Raccordo autostradale Avellino – Salerno sarà assorbito dall’Autostrada del Mediterraneo, la A2 Salerno Reggio Calabria. Diventerà autostrada A2 Avellino Salerno Reggio Calabria. Il progetto risulta ammesso a finanziamento dalla primavavera del 2018, quando il Capo di Gabinetto del Ministero, allora sotto la responsabilità di Graziano Delrio, sollecitò il 16 marzo di due anni fa per il progetto l’iscrizione all’ordine del giorno del Cipe. Il programma disponeva allora una copertura solo per la prima parte dell’investimento, 232 milioni e 352mila euro (€ 232.352.140,82), con coperture garantite da Cdp per il 48 per cento e FSC 2014-20 per la parte restante. L’inserimento nel Piano per il Sud garantisce le risorse anche per il collegamento tra Mercato San Severino e Avellino Est, attraverso lo snodo di Avellino – Atripalda che, presumibilmente, dovrà essere ridisegnato con le caratteristiche autostradali, diverse da quelle attuali compatibili con una strada statale limitata. L’intera Variante, quella dove oggi c’è un limite di velocità a 70 chilometri all’ora, dovrà essere completamente ridisegnata, atteso il collegamento diretto tra l’attuale Raccordo e Avellino Est. A lavori completati saranno rivisti i limiti di velocità, alla luce della riclassificazione autostradale della tratta
L’ATTUALE RACCORDO AVELLINO-SALERNO CLASSIFICATO DAL 2001 “RA 2”

SECONDA AUTOSTRADA PER AVELLINO. L’intero progetto va ben oltre la mera messa in sicurezza, di cui si è parlato per decenni. Il programma promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tra il 2017 e il 2018, già inserito all’interno del “Patto per la Campania” siglato dal Premier Matteo Renzi e dal Governatore Vincenzo De Luca nell’aprile del 2016, oggi ripreso e finanziato dal Piano per il Sud, prevede il “Conferimento di caratteristiche autostradali al Raccordo Salerno-Avellino, compreso l’adeguamento della SS7 e 7BIS fino allo svincolo di Avellino Est dell’Autostrada A16”. In sostanza, il progetto realizza il collegamento diretto tra le due grandi autostrade del Mezzogiorno, la Salerno-Reggio Calabria e la Napoli-Bari attraverso lo snodo di Avellino Est, grazie al braccio di collegamento rappresentato dal nuovo Raccordo. I due assi riammagliano l’A30 Salerno – Caserta, di fatto garantendo una capillarità straordinaria in Campania, anche tenendo presente lo svincolo di Castel del Lago per Benevento sull’A16 tra Avellino Est e Grottaminarda.
LA CONNESSIONE “INDUSTRIALE” CON LA CONTURSI TERMOLI (ATTRAVERSO LA SSV LIONI GROTTAMINARDA). La trasformazione in autostrada del Raccordo Avellino Salerno rende ancora più cruciale il completamento della Strada a Scorrimento Veloce Lioni Grottaminarda, che attraverso le collegate SS7 e 7BIS consente di riconnettere strategicamente l’intero sistema delle aree interne attraverso Alta Irpinia e Valle Ufita.

AVELLINO CENTRO DELLE AREE INTERNE DEL MEZZOGIORNO. Tra Napoli e le Puglie sull’asse Ovest Est, tra Roma e la Calabria tra Nord e Sud, Avellino nel sistema dei collegamenti strategici italiani è il baricentro. l’alta capacità e l’alta velocità a livello ferroviario intorno, l’intera rete autostradale in connessione diretta, con raccordi interconnessi importanti quali la Ofantina bis-leoni Grottaminarda, oggi impongono alla futura amministrazione comunale di Avellino una responsabilità senza precedenti in un’Irpinia dove anche Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi-Lioni dovranno ripensare il proprio profilo urbanistico. Al di là dei ritardi accumulati dal governo su questi obiettivi nell’ultimo anno, gli amministratori locali devono progettare guardando al futuro che compete a chi ottiene dall’elettorato mandati quinquennali rinnovabili almeno una volta. I flussi di veicoli, di merci, di viaggiatori e saperi, che giungeranno nel capoluogo attraverso queste straordinarie infrastrutture dovrà essere governato ripensando a partire dagli standard una città che già solo per convenzione oggi risulta (sotto)dimensionata a 56mila abitanti. Se il sistema urbano effettivo si estende ben oltre, ormai conurbato oltre gli ottantamila, tutte queste nuove viabilità su gomma e ferro richiederanno una nuova visione urbanistica, salvo rendere ingestibili i fenomeni dell’inquinamento e della logistica urbana.
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