Caso Novolegno al Mise ancora una volta per trovare una soluzione alla dramma dei lavoratori rimasti senza fabbrica. Oggi, 14 dicembre, la Diocesi di Avellino si schiera al fianco degli operai e delle rappresentanze sindacali. Don Emilio Carbone, della Pastorale sociale del lavoro della Diocesi di Avellino, ha voluto dare attenzione alla richiesta di soluzioni lavorative che chiedono i lavoratori della Novolegno.

Don Emilio «ha ascoltato la disamina della vertenza con il Gruppo Fantoni, le modalità con le quali i lavoratori stessi hanno ricevuto comunicazione di licenziamento per messaggistica, il dramma sociale che da più lavoratori accoratamente si è manifestato», si legge in una nota diffusa dalle organizzazioni sindacali Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, Ugl-Costr. E «il Vescovo di Avellino ha voluto stringere una particolare solidarietà con i Lavoratori, facendo ulteriore voce e appello al Gruppo Fantoni. Monsignor Arturo Aiello, Vescovo di Avellino, auspica l’apertura di «una nuova stagione di dialogo perché uomini e donne, trovino una dimensione di dignità che solo il lavoro può dare». La Messa in programma oggi vuole rappresentare un momento di raccoglimento, riflessione e preghiera, in vista dell’appuntamento istituzionale a Roma, quando la vertenza sarà al centro di un confronto tra azienda, governo nazionale e regionale, rappresentanze sindacali. Con il ritorno del caso Novolegno al Mise, «in quella sede, saranno valutate le opportunità della possibile reindustrializzazione o di possibili acquirenti per una riconversione produttiva con il reintegro di tutti i dipendenti», ricordano i sindacati Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, Ugl-Costr. «Questo è allo studio di fattibilità che il Gruppo Fantoni ha chiesto di svolgere incaricando un advisor di rilevanza nazionale».

Ma prima dell’incontro al Ministero, «insieme alla Chiesa i Lavoratori chiedono a tutti, dalle Istituzioni alla Politica per ogni sua articolazione un sostegno concreto alla domanda di dignità e di lavoro. Iniziando già da Sabato facendo corpo e massa critica alla speranza dei Lavoratori ma pure al bisogno di lavoro della terra d’Irpinia». Di qui l’appello «alla partecipazione dei cittadini, delle famiglie, degli organi di stampa, dei sindaci, dei consiglieri regionali e dei parlamentari irpini».
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