Italia Viva muove i suoi primi passi ad Avellino e in Irpinia, camminando sulle gambe degli amministratori locali. Un po’ come fu per il partito di Mario Monti, arriva ai territori per via istituzionale il neonato partito di Matteo Renzi.

Nel 2013 il senatore a vita riuscì ad arruolare decine di migliaia tra sindaci e consiglieri in poche settimane, alla vigilia di un voto in quel momento spartiacque, con il rischio di uno sfondamento del Movimento Cinque Stelle, che poi arrivò solo cinque anni più tardi. Stavolta l’ex premier ha tempi più lunghi, ma ambizioni maggiori. La sfida di Monti fu suggestiva, ma contingente, quella di Renzi ha l’obiettivo di tenere nel campo europeista i liberaldemocratici che tra il ’94 e il 2010 hanno costituito la maggioranza nel Paese e che dopo il tracollo del Pd e di Forza Italia nel 2018 non hanno una casa. Ma almeno in provincia di Avellino quella esperienza di Scelta Civica potrebbe riattivarsi nel nuovo contesto liberaldemocratico. Le prime adesioni, a cominciare lo confermerebbero. In Irpinia Italia Viva è entrata dalla porta principale nel capoluogo, dove proprio l’ex deputato montiano Angelantonio D’Agostino la introduce nella maggioranza che sostiene il Sindaco Gianluca Festa. Il gruppo di Avellino Vera era presente alla Leopolda con l’assessore Stefano Luongo e due consiglieri, Gerardo Melillo e Gabriella D’Aliasi, ma l’impressione è che sia solo l’inizio. Altri potrebbero seguire in uno schieramento che non ha sciolto il nodo della sua collocazione nello scacchiere. Con D’Agostino l’altro riferimento indicato da Gianluca Festa come pilastro della coalizione è l’ex Presidente del Consiglio comunale Livio Petitto, al momento ancora nel Partito Democratico, benchè in dissenso dalle scelte operate dalla decaduta segreteria provinciale attualmente commissariata. Confermato nel Pd anche il deputato Umberto Del Basso De Caro, che lo ha esplicitato smentendo alcune voci, ad Avellino quello che in superficie appariva un blocco unico civico oggi inizia ad assumere un assetto più complesso. E c’è da attendere la scelta che farà il sindaco di Avellino, che per ora è espressione civica con un tessera del Partito Democratico in tasca.

Italia Viva sfiora anche il Consiglio provinciale, dove il progetto civico di cui Vincenzo Alaia è stato un promotore, resta una componente decisiva negli equilibri dell’ente presieduto da Domenico Biancardi. Tra i consiglieri regionali irpini con Alaia c’è anche Carlo Iannace, la cui adesione resta certamente vincolata alla posizione che Matteo Renzi assumerà sulla ricandidatura del Governatore Vincenzo De Luca, di cui il chirurgo è da sempre un sostenitore.

Ma soprattutto entra in Comuni importanti. Alcuni Sindaci, a Mercogliano, Montella e Montemarano, Vittorio D’Alessio, Rino Buonopane e Beniamino Palmieri, sembrano ormai schierati. In altre amministrazioni si annunciano componenti di rilievo, come ad Aiello del Sabato, a Manocalzati, ad Atripalda e a Montemiletto. Il tesseramento (on line) è solo all’inizio, così come la strutturazione di un partito che ha il suo simbolo solo da poche ore. Le prossime settimane diranno molto del potenziale radicamento dei renziani della terza ora in Irpinia. Nel frattempo, si attendono le reazioni nelle forze antagoniste, soprattutto da un Pd che continua a non mettere il riassetto locale al centro della sua agenda, offrendo spazi a tutte le iniziative del momento.
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