Nel Sarno dei veleni spunta una tartaruga, mentre a Solofra gli scarichi nel mirino delle Guardie Ambientali. La presenza della testuggine è stata notata e segnalata da decine di persone, che in queste ore hanno restituito una speranza ai tanti attivisti, ambientalisti e amanti della natura. Per quello che viene considerato il fiume più inquinato d’Europa, nonostante con i suoi 24 chilometri di lunghezza alimenti un bacino idrico ricco e imponente con i suoi torrenti Cavaiola e Solofrana, la notizia rilanciata dal Quotidiano La Repubblica appare una sorpresa. La tartaruga fa la sua comparsa nella fase in cui è maggiormente sotto i riflettori, in attesa che il «Masterplan per il disinquinamento» concordato dal Ministero dell’Ambiente, dalla Regione Campania e dai Comuni territorialmente interessati trovi applicazione.


SCARICHI SOLOFRANI NEL MERINO DELLE GUARDIE AMBIENTALI. Forze dell’Ordine e associazioni ambientali secondo le proprie funzioni stanno monitorando i 500 chilometri quadrati della sua estensione. In particolare a Solofra si è intensificata nei giorni scorsi l’operazione di monitoraggio avviata dal «Consorzio di Bonifica Integrale del Comprensorio del fiume Sarno», che sta operando in collaborazione con l’«Associazione di Protezione Ambientale Accademia Kronos». L’operazione sta avendo una certa eco sui social media, a dimostrazione dell’interesse diffuso per le sorti dell’ecosistema intorno al fiume Sarno e ai suoi affluenti. Guardie Giurate Ambientali e personale consortile sono al lavoro per fare il punto sulla attuale situazione degli scarichi in tutta la città. L’obiettivo è definire una mappatura degli scarichi e dei canali nel Vallone di San Vito, segnalato dalla amministrazione comunale al tavolo ministeriale tra i punti più delicati su cui intervenire. Nell’ambito del capitolo ambientale di Solofra, che vede la depurazione industriale e le bonifiche dei siti inquinanti inseriti nel Piano Regionale come le priorità, le sorti del fiume e dell’affluente rappresentano un obiettivo fondamentale per la rigenerazione dell’ecosistema intorno alla città. La rigenerazione fluviale e dei corpi idrici nell’area solofrana rappresentano una priorità assoluta per la Regione Campania, che attende la consegna del progetto esecutivo relativo al depuratore. L’operazione rientra in un impegno più complessivo che si estende alla bonifica dell’ex discarica comunale e dei siti dismessi, circa 133 secondo il censimento contenuto nel Piano Regionale delle Bonifiche, aggiornato al 31 dicembre 2018. Si attende l’esito della gara per la progettazione degli interventi urgenti di adeguamento dell’impianto di depurazione di Solofra, primo passo verso l’intervento di risanamento ambientale della cittadina della Concia. Il progetto ha l’obiettivo di ampliare la capacità di depurazione delle acque, rispondendo alle richieste venute da enti locali, a partire dal Comune di Solofra e dal Sindaco Michele Vignola, ma anche da imprese e autorità ambientali.
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