Irpiniambiente: vola la differenziata, scende la Tari: -7,80% ad Avellino. Biodigestore, Biancardi: va fatto subito

La società che gestisce i servizi ambientali in provincia di Avellino ha presentato il bilancio di un anno di attività presso la Sala Grasso di Palazzo Caracciolo. Sono intervenuti il presidente dell'amministrazione provinciale, Domenico Biancardi, e l'amministratore unico di Irpiniambiente, Nicola Boccalone. «Nel 2019 gli avellinesi pagheranno in media 358,15 euro per la Tari che, in assoluto, è la seconda più bassa della Campania». IL BILANCIO 2018 IN SINTESI: scarica il documento

La sede della Provincia di Avellino, ente che partecipa al 100 per cento il capitale di Irpiniambiente spa

La società Irpiniambiente ha presentato il suo consuntivo pe il 2018 con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Presidente della Provincia, Domenico Biancardi, l’Amministratore Unico, Nicola Boccalone, presente anche il Sindaco di Avellino, Gianluca Festa. Boccalone ha sintetizzato i risultati ottenuto dalla società interamente partecipata dalla Amministrazione provinciale con uno slogan: «La differenziata migliore al prezzo più basso». Fornendo le cifre delle attività svolte e del costo reale sulle famiglie, (rapporto scaricabile da Nuova Irpinia, vedi più avanti), Boccalone ha spiegato che tutti gli obiettivi fissati per l’anno sono stati centrati. Non era presente l’Ato Rifiuti.

Nicola Boccalone, amministratore di Irpiniambiente spa

LA RIDUZIONE DELLA TARI NEL CAPOLUOGO. «Il servizio di raccolta differenziata ad Avellino centra in pieno gli obiettivi primari della buona amministrazione», ha spiegato, citando «i dati elaborati, su scala nazionale, dalla Uil, ripresi dal quotidiano La Repubblica e relativi alla Tari, la tassa sui rifiuti che i cittadini versano nelle casse dei singoli comuni». In particolare nel 2018, secondo l’indagine effettuata, «i residenti nel comune di Avellino saranno tra i beneficiari del più elevato risparmio rispetto all’anno precedente, con una riduzione del 7,80% che è la quarta in Italia», dopo Trapani, Potenza e Frosinone. Nel contesto della Campania, ha sottolineato, «riduzioni si registrano solo a Caserta, ma del 2,10%, e a Salerno che fa registrare un -0,30%», mentre «aumenti si registrano invece a Benevento (2,80%) e Napoli (1,90%)». Il dato avellinese, ha ulteriormente specificato Boccalone, «assume un valore ancora maggiore se lo si va a spalmare sull’ultimo quinquennio: dal 2015 ad oggi i cittadini avellinesi hanno visto diminuire la Tari addirittura del 10,20%». E nel 2019 «gli avellinesi pagheranno in media 358,15 euro per la Tari che, in assoluto, è la seconda più bassa della Campania». Guardando al raffronto regionale, se «va leggermente meglio ai casertani che versano in media 315,84 euro», il costo va «ben oltre i 400 euro nelle altre città capoluogo della Campania, con Napoli che fa registrare una media di 442,43 euro, Salerno 460,5 e Benevento addirittura 491,87».

Voto ad Avellino per eleggere il sindaco dopo oltre sei mesi di commissariamento

«BOOM DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA AD AVELLINO», DOPO IL CROLLO NEL 2015. Accanto alle cifre della tariffa, Irpiniambiente ha ricordato il dato di Avellino sulla raccolta differenziata, «ancora più esaltante, se si considera che il capoluogo irpino, a fronte di una marcata contrazione dei costi ha fatto registrare nel corso del 2018, anno di riferimento per il calcolo della tassa, il 40% di incremento della raccolta differenziata, passata dal 30% del 2017, al 71,4% del 2018», si legge in una nota diffusa dall’azienda. Si tratta di «un risultato che pone Avellino al primo posto in Campania tra i capoluoghi per raccolta differenziata, mentre solo un anno fa, il capoluogo irpino era il fanalino di coda della classifica regionale e ai vertici delle classifiche nazionali relativamente ai capoluoghi di provincia». Nelle sue conclusioni, l’Amministratore unico Nicola Boccalone ha spiegato che «Irpiniambiente ha saputo coniugare economicità del servizio (costi in ribasso) ed efficienza (differenziata in aumento), sicuramente grazie alla collaborazione dei cittadini e delle comunità, ma anche con il rapporto di confronto con le istituzioni e non ultimo con una progettualità del management aziendale, che ha saputo trovare equilibri proficui nella realizzazione dei servizi».


Irpiniambiente, Bilancio 2018: I «primi» dieci comuni per % di raccolta differenziata nel 2018 in regime di porta a porta

IL BILANCIO DEL 2018 DI IRPINIAMBIENTE NELLE SLIDES DELL’AZIENDA | File caricabile in formato pptx | Clicca qui


Il Presidente della Provincia, Domenico Biancardi

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DOMENICO BIANCARDI ACCELERA SUGLI IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO. Come Presidente dell’ente che ha svolto transitoriamente la funzione di ente d’ambito, in attesa del ritorno ai poteri ordinari con l’istituzione degli Ato, Domenico Biancardi ha voluto commentare la polemica in corso sull’ubicazione del biodigestore a Chianche, complicato dai dubbi sollevati dalla Commissione regionale Via Vas. Per Biancardi occorre completare la filiera per evitare la ingente spesa necessaria a fronteggiare il trasferimento della frazione umida nelle regioni del Nord d’Italia.


Il Bilancio 2018 per temi: eliminate le ecoballe. Investimenti sugli impianti di Avellino, Flumeri e Teora

LE CIFRE DI IRPINIAMBIENTE: UTILE NETTO DI 234.370 EURO. La società fondata nel 2009 e resa operativa l’anno successivo ha 603 dipendenti (1 dirigente, 79 impiegati e 523 operatori) e serve per i servizi di igiene urbana e raccolta differenziata, 101 Comuni per 313.069 abitanti, coprendo l’intero ciclo integrato per trattamento e smaltimento servendo 420.260 cittadini, per 181.146 utenze in 117 Comuni dell’Irpinia (manca San Martino Valle Caudina). L’utile netto è di 234.370 euro, risultato di 55.348.642 euro di ricavi. Il valore della produzione ammonta a 55.348.642 euro, a fronte di 54.728.432 euro di costi. «Il bilancio chiude con un utile netto di euro 234.370,00, dopo avere iscritto imposte per euro 119.154,00 al netto della fiscalità differita», si legge nella sintesi del Bilancio 2018. Questi numeri rappresentano «il risultato della continuità delle azioni che hanno segnato la recente gestione aziendale, volta all’ammodernamento strutturale e amministrativo dell’intero complesso di beni aziendali e dell’intera filiera».

Uno scorcio dell’area di stoccaggio di Pianodardine ormai libera

L’IMPEGNO SUL TMB EX STIR E SU PIANODARDINE: RIMOSSE LE ECOBALLE. Nella sintesi del Bilancio spazio è stato dedicato a Pianodardine. «Per lo Stir, la variante sostanziale dell’Aia, conla messa a regime delle attività di trasferenzadella frazione organica», si legge. Ma soprattutto, «ad un anno dalla apertura dei cantieri, è stata completata l’attività di rimozione delle circa 30 mila ecoballe», mentre «sono stati profusi sforzi operativi ed economici anche per innalzare e garantire i livelli di sicurezza e di produzione dell’impianto». A questo proposito si rimarca che «sul piano della messa in sicurezza, è stato definito l’iter dell’elaborato tecnico progettuale, che potrà essere avviato per l’appalto e la cantierizzazione».

IMPIANTISTICA: A FLUMERI E TEORA AMMODERNAMENTO E AMPLIAMENTO. Irpiniambiente ha offerto informazioni sull’impegno in corso presso tutti gli impianti operativi in provincia di Avellino, oltre l’ex Stir, dall’impianto di trasferenza di Flumeri, «per il quale sono state riversate risorse finanziare a sostegno delle attività di ammodernamento», che per «l’impianto di Teora dove si svolgono attività di compostaggio e riammodernamento dei processi produttivi, per produrre compost di qualità per uso agricolo». Con l’intervento, «che prevede il finanziamento per sette milioni di euro da parte della Regione Campania», l’impianto «riuscirà a trattare 16 mila tonnellate annue di rifiuto umido, di cui 12 mila costituite dai rifiuti organici e 4 mila di strutturante».


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