L’Azienda Forestale Alta Irpinia è pronta. Da poche settimane sarà presentato il progetto. La Fondazione Montagne Italia sta predisponendo il nuovo avviso per la manifestazione di interesse per aderire al partenariato della costruenda Azienda Forestale dell’Alta Irpinia, che dovrà partecipare all’azione A della misura 16.7.1. della Regione Campania. L’avviso sarà pubblicato a breve. A confermarlo, è il presidente della Fondazione Enrico Borghi, che si prepara a tornare a Nusco non appena si concluderà l’esito delle amministrative per parlare alla rinnovata assemblea dei sindaci dopo l’ultimo incontro di marzo.
Nonostante il congelamento dei mesi precedenti, che più volte avevano causato la proroga del bando regionale e addirittura l’azzeramento della prima manifestazione d’interesse aperta ai privati, Borghi conferma la validità dell’intuizione e di avere riconosciuto l’elevato potenziale della risorsa forestale nel contesto della provincia di Avellino.
“L’idea della costituzione dell’Azienda Forestale nasce per la volontà di riconoscere, concretamente, questa importante risorsa endogena quale opportunità di sviluppo del territorio, mediante una gestione attiva sostenibile e un approccio a cascata” ha spiegato a Nuova Irpinia. “Con tale spirito è stato definito questo intervento nella Strategia dell’Area Interna e con tale spirito è opportuno proseguire nel percorso. La Fondazione Montagne Italia sta predisponendo il nuovo avviso per la manifestazione di interesse e il partenariato pubblico-privato dovrà garantire un coinvolgimento diretto dei soggetti che vi aderiranno e soprattutto dei Comuni dell’Area Interna Alta Irpinia per lavorare insieme e condividere un percorso che è appunto strategico per il futuro di quel territorio, anche in termini occupazionali” continua.
Incalzato sull’attuale situazione di crisi manifestata dalla Iavarone, industria di lavorazione del legno di Calitri, che rientra nella perimetrazione dell’Area Pilota e sarebbe legittimata a rientrare nel maxi progetto dell’Azienda Forestale, il presidente della Fondazione conferma la necessità di invertire il trend economico legato al comparto legno, ma anche la possibilità di rilancio affidata alla gestione sostenibile e partecipata, quale quella di un progetto di ampio respiro.
“Il rischio di chiusura di un’azienda, in un territorio complesso come l’Irpinia, è indubbiamente un segnale preoccupante di una tendenza che è necessario invertire, partendo proprio dalle risorse locali mediante una gestione sostenibile e partecipata della risorsa bosco” argomenta. “Aggiungo che il partenariato pubblico-privato dovrà garantire un coinvolgimento diretto dei soggetti che vi aderiranno e soprattutto dei Comuni dell’Area Interna Alta Irpinia per lavorare insieme e condividere un percorso che è appunto strategico per il futuro di quel territorio, anche in termini occupazionali”.
La Iavarone è titolata ad entrare nel maxi progetto e ad aderire al partenariato pubblico privato a patto che non presenti un bilancio in passivo, nè manifesti una crisi strutturale dell’azienda. Come ha chiarito infatti lo stesso Borghi, tutte le aziende dedite alla lavorazione del legno come la Iavarone di Calitri che rientrano nel perimetro della Snai sono titolate a partecipare, ma “naturalmente la Snai non sostiene situazione di crisi aziendale, che sono soggette ad altre normative, quanto invece progetti di sviluppo e investimenti” conclude.

L’individuazione dei modelli e strumenti gestionali del patrimonio forestale irpino sarà fatta facendo diventare tale territorio un laboratorio di attuazione delle più recenti norme di settore: il decreto legislativo n° 92/2018 (“Testo unico in materia di foreste e filiere forestali”), la legge n° 158/2017 (“misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni”); la legge 221/2015 (“Collegato ambientale”).
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