Si indaga sull’esplosione di due auto a metano in fiamme ad Avellino sotto la sede della Provincia, in vicolo Conservatorio, strettoia circondata da edifici abitati. L’ipotesi del dolo è stata valutata subito. La Polizia sta cercando le cause delle due esplosioni in sequenza che questa mattina alle ore 11 hanno seminato il panico nel centro della città, in particolare all’interno del Palazzo Caracciolo, sede della Amministrazione provinciale, dove erano al lavoro 300 tra dipendenti, amministratori, visitatori e altro personale. Centinaia di persone si sono riversate per strada, fuggite da tutti i fabbricati circostanti.
Le auto erano parcheggiate in una zona utilizzata anche dai dipendenti della Amministrazione provinciale, ma anche di altri uffici e negozi della zona. A due impiegati dell’ente apparterrebbero infatti i veicoli in fiamme.


Secondo quanto si apprende, ad innescare il principio di incendio di entrambi i veicoli potrebbe essere stato liquido infiammabile. Trattandosi di due auto alimentate a metano senza l’intervento dei Vigili del Fuoco le auto avrebbero potuto trasformarsi in ordigni. Si tratta tuttavia di ipotesi al momento da provare. Mancano ancora le conferme degli inquirenti.
Solo l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco, presenti a poca distanza per la manifestazione Pompieropoli, ha impedito il peggio. Le fiamme sono state tempestivamente circoscritte anche grazie all’intervento di una squadra giunta dal Comando provinciale.
Sull’origine delle detonazioni per ora non ci sono certezze. Passanti avrebbero visto una o più persone allontanarsi dal luogo poco prima dell’esplosione. Sono al vaglio della Polizia in questi momenti tutte le possibili testimonianze, che potrebbero aiutare le indagini.
Al momento non si esclude alcuna pista, dunque, compresa quella della intimidazione.




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