In una lunga nota, l’Associazione “Salviamo la Valle del Sabato” Associazione “MoviMentiLocali”, “Consorzio Provinciale di tutela dei vini d’Irpinia”, “Consorzio dei viticoltori degli Otto Comuni del Greco di Tufo” e “Consorzio Terre di Tufo” chiedono un confronto urgente con i consiglieri regionali irpini presso l’Assessorato all’ambiente della Regione Campania.
Chiedono che «la vicenda del biodigestore di Chianche venga gestita nel segno della correttezza e della trasparenza e affrontata seguendo la logica della concertazione territoriale esortando gli stessi Sindaci delle areali di pregio, a partire da quelle dell’area D.O.C.G. del ‘Greco di Tufo’, a intraprendere nei confronti della stessa una forte iniziativa istituzionale perché si assuma rispetto a questa vicenda finalmente una determinazione chiara e definitiva», si legge nella nota.

Spiegando di non essere «quelli del NO, ma la rappresentanza di un territorio come quello della Valle del Sabato già oggetto di seri problemi di salute ambientale, che credono in una idea di sviluppo sostenibile e di una nuova vocazione della enologia di qualità concorrendo responsabilmente ad attuare un Piano provinciale integrato dei rifiuti votato in futuro alla prospettiva dell’economia circolare, nell’interesse delle comunità irpine», ritengono necessario dialogare direttamente con la Regione Campania.
Nel mirino dei Comitati, come si spiega nel documento, la posizione espressa dal Presidente dell’Ato, Valentino Tropeano, alla vigilia della decisione da assumere sulla ubicazione dell’impianto di compostaggio originariamente destinato (per richiesta del Comune ospitante) a Chianche.
Secondo il Comitato, la posizione assunta dai Comitati dovrebbe essere sufficienti a determinare lo stralcio di Chianche dal Piano. Si ritiene e si considera la scelta delle sedi per le infrastrutture della filiera frutto di analisi squisitamente tecnica e non politica, quindi si rigetta ogni ipotesi diversa dallo stralcio.
«Inoltre è notorio che in base alla legge regionale in materia l’A.T.O. deve approntare il Piano d’ambito e il conseguente Piano industriale e il primo viene definito in base ad esclusivi elementi tecnici non discrezionali o d’opinione che portano incredibilmente ad adagiarsi sulle velleità del Sindaco di Chianche. Il suo ruolo di Presidente è questo e non quello di sondaggista, lo dice espressamente l’art. 26 della Legge regionale sull’attuazione della disciplina in materia di rifiuti, la n. 14 del 2016, non noi», si conclude.
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