L’Ente Riserve Naturali Foce Sele- Tanagro incontra i vertici regionali di Acamir per ottenere l’inserimento della ciclovia del Sele che collega Paestum- e quindi il mare- alle sorgenti di Caposele, per agganciare la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese fino a Santa Maria di Leuca. La proposta è stata avanzata dal presidente dell’Ente Parco Antonio Briscione, vice sindaco di Contursi Terme, che ha illustrato il progetto alla Regione Campania, al Comune di Caposele e al Coordinamento dal Basso per la Ciclovia dell’Acquedotto.

L’ipotesi di connessione del versante costiero tirrenico all’entroterra campano apre nuove prospettive per Caposele, che si inserisce a pieno titolo nella costruzione dei flussi turistici e dei cicloamatori che arrivano dalla fascia costiera e si dirigono verso la Puglia. Il prolungamento del percorso della ciclovia da Caposele a Paestum inoltre, aggancia da una parte il nodo ferroviario di Contursi Terme, e dal fronte irpino, guarda alla stazione ferroviaria di Lioni e alla ferrovia turistica Avellino- Rocchetta.
La strategia annunciata dal presidente Briscione intanto ha già ottenuto il consenso di tutti i comuni della Valle del Sele interessati dal passaggio del tracciato. “La ciclovia di collegamento dal mare alle sorgenti di Caposele sarà inserita nella progettazione della Regione Campania e la mappa sarà ufficializzata nella pianificazione generale che sarà consegnata al Ministero per le Infrastrutture” ha spiegato.

“Siamo al primo step della pianificazione, ovvero alla georeferenziazione dei punti della ciclovia. A seguire sarà Acamir a redigere la progettazione definitiva. La proposta intanto si articola in due canali: quello di dotare di infrastrutture e ciclovia il tracciato previsto; e il secondo prevede un percorso ciclabile che sfrutta i tratti già presenti e le strade comunali di collegamento” continua. “E’ ovvio che la Regione dovrà farsi carico di investire con tasca propria il piano di fattibilità dell’opera e ci vorrà più tempo”.
L’obiettivo annunciato dal presidente Briscione, quello di realizzare un disegno strategico che metta insieme il tracciato dell’Acquedotto Pugliese e lo sbocco sul mare sul versante opposto: attraverso la costruzione della ciclovia si riammaglia l’intero percorso del fiume Sele in ottica turistica. Dalle rive del mare e i templi di Paestum e Capaccio, i cicloamatori si immergeranno nella Campania interna costeggiando il percorso del Fiume, per arrivare agli stabilimenti termali di Contursi fino alle sorgenti di Piazza Sanità a Caposele.
“Entro 15 giorni saremo nuovamente in Regione per l’inserimento ufficiale nella mappa campana della ciclovia del Sele” ha annunciato il presidente. Sul fronte altirpino invece, e relativamente al tracciato individuato da Caposele verso la Puglia, un gruppo di tecnici e professionisti sta lavorando alla “mappa socio economica della ciclovia”, ovvero ad processo di sviluppo costruito da operatori e attività che incrociano la partecipazione di Slow Food regionale, la rete di prodotti di eccellenza e il metodo nobile degli agricoltori di Puglia e Basilicata. Non solo. I tecnici sono alle prese anche con lo studio di fattibilità del tracciato, che nel tratto di competenza altirpino deve affrontare i dislivelli e superare gli avvallamenti, per rendere la ciclovia accessibile a tutti, disabili inclusi.
Mentre la pianificazione dei portatori di interesse procede in maniera spedita, manca una cabina di regia dei comuni, che sono gli unici ad essere titolati a costruire una Ats o a formalizzare un gruppo di lavoro. Ecco dunque che Caposele torna nuovamente centrale, non solo dal punto di vista strategico, ma anche politico.
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