Richiesta di incontro con il nuovo riferimento della IIA, il presidente Antonio Bene, che sarà nei prossimi giorni in Valle Ufita. La volontà di capire il futuro dei livelli occupazionali e dove si costruiranno i bus, è espressa dalle segreterie sindacali irpine e bolognesi. In queste ore si aggiungono le istituzioni locali, a cominciare dai Sindaci dell’Ufita, ma non solo. “Sono preoccupato per la capriola compiuta su IIA, ex Bredamenarini”, ha dichiarato nelle ultime ore il Governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. “Di Maio prometteva ‘basta produrre bus in Turchia’ e di nazionalizzare l’impresa. E quindi? Si cede la proprietà a una società turca”. Il punto a questo punto è un altro. “Non chiedo chiarimenti”, ha scritto Bonaccini su twitter, “non saprebbero darmeli. Chiedo garanzie per lavoratori e produzione”.
C’è la sensazione che Leonardo ex Finmeccanica potrebbe uscire, rinunciando alla produzione industriale dei bus. Lo rende noto la FIOM di Bologna a mezzo social.

Non è chiaro l’orizzonte della Karsan Otomotiv, compagnia fondata nel 1966 nella metropoli ottomana Bursa, distretto turco dell’automotive, nè dell’imprenditore locale Inan Kıraç che fino a ieri aveva il 5% di IIA ora è salito al 70%, attraverso un aumento di capitale fino a 3,6 milioni di euro.

Tanto per fare memoria, i turchi già costruivano autobus conto terzi e lo hanno fatto anche per conto dell’IIA. L’azienda vanta 1100 commesse, un portafoglio ordinativi che sarà gestito in Italia o fuori? Quello che tutti pensano, ma ancora non dicono, è che la produzione potrebbe spostarsi definitivamente sul mar Marmara. I lavoratori ufitani sarebbero ancora tutti della partita?
Se il Ministero ha fatto sapere per voce di Giorgio Sorial (Vicecapo di Gabinetto) che la situazione è “transitoria”, dichiarando all’Ansa che l’attuale operazione “è propedeutica all’entrata dell’agenzia nazionale entro un mese”, fioccano gli interrogativi sul futuro. Quale sarà l’assetto definitivo, se non questo.

Il dubbio per molti invece riguarda il fatto che per IIA sia stata scelta la strada più comoda, la produzione delocalizzata. Solo pregiudizi maliziosi. Che aspettano di essere smentiti da un vero piano aziendale. E’ per questo che si attende da parte del manager Bene un contatto con le organizzazioni sindacali, con gli addetti. Lavoratori, sindacati, e forze politiche locali rispetto a cinque anni fa hanno maturato maggiore diffidenza e spirito guardingo. Se Karsan dovesse avere buone intenzioni, cioè attrezzare e mettere in produzione gli stabilimenti, in particolare quello flumerese, sarebbe la benvenuta. Deve però dimostrare, eventualmente, di operare subito in modo pratico. L’aria è cambiata, hanno commentato in queste ore i Sindaci dell’Ufita, che hanno iniziato a discutere di possibili iniziative in difesa dei livelli occupazionali e della salvaguardia industriale a Flumeri.
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