Sequestrato il depuratore di Mercato San Severino e denunciate nove persone nell’ambito delle attività di prevenzione anti inquinamento del Torrente Solofrana.
È il secondo, dopo quello di Solofra nel mese di aprile 2017 in esecuzione del decreto emesso dal Gip di Avellino, tuttora vigente.
L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, che hanno apposto i sigilli di sequestro all’impianto sito in località Costa su richiesta della Procura della Repubblica. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore ha emesso un decreto di sequestro preventivo con facoltà d’uso dell’intero impianto.

I nuovi clamorosi sviluppi rientrano nel quadro degli interventi coordinati finalizzati all’operazione di repressione delle attività di inquinamento del corso d’acqua, minacciato sui due versanti provinciali di Avellino e Salerno. Le indagini intraprese sono, a vario titolo, coordinate dalle Procure di Avellino e Nocera Inferiore.
Secondo quanto riferito in una nota, le ispezioni dell’impianto avrebbero permesso di accertare “gravi ed attuali violazioni in materia ambientale”. In particolare: “l’impianto scrubber non era attivo né funzionante, i locali destinati ai trattamenti erano risultati non in depressione, ed in ultimo gli interventi migliorativi imposti dalla Giunta Regionale erano stati realizzati solo parzialmente con l’evidente diffusione di miasmi maleodoranti in atmosfera”.
Sull’area del Torrente Solofrana è in corso da quest’anno ua articolata attività di monitoraggio e controllo, disposta dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale di Roma in ambito nazionale e su attivazione del Ministero dell’Ambiente, i Carabinieri del NOE di Salerno, con l’ausilio tecnico di personale specializzato dei Dipartimenti Provinciali ARPAC di Avellino e Salerno, nonché delle Stazioni Carabinieri e Forestali competenti per territorio, hanno condotto mirati accertamenti e sopralluoghi presso gli opifici industriali ubicati nei comuni di Montoro, Fisciano e Mercato San Severino.
I CONTROLLI A TAPPETO. “Nel corso degli accessi ispettivi eseguiti in particolare presso industrie conserviere, insistenti nelle aree industriali ricadenti lungo il territorio attraversato dai torrenti Solofrana e Cavaiola, sono stati eseguiti anche campionamenti in prossimità dei rispettivi impianti depurativi, relativamente ai quali, sono in corso approfondite analisi di laboratorio”, si apprende. Numerose le segnalazioni giunte dai cittadini e dalle istituzioni locali a proposito di sversamenti illeciti, che hanno portato a “controlli presso gli impianti industriali dell’area di interesse”. Sono state ispezionati opifici e stabilimenti finalizzati a diverse produzioni, dalla lavorazione di marmi e pelli, materiale plastico e metallico, alla realizzazione di macchinari per trivellazione, alla tipografia. Sono stati denunciati 8 titolari di aziende industriali ritenuti responsabili a vario titolo di aver “stoccato fanghi di depurazione, nonché scaricato in pubblica fognatura le acque reflue industriali e le acque meteoriche di dilavamento dei piazzali suscettibili di contaminazione, in assenza di autorizzazione”.
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